Blog.

Post numero 0


Autore
Andrea Provino
Data
Tempo di lettura
6 minuti
Categoria
100Post

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L’idea era semplice: volevo creare un sito, un ambiente virtuale stimolante, ricco di immagini e citazioni che potessero ispirare, che potessero convincere persone come me e te che l’unico ostacolo tra il sogno e la realtà fosse l’impegno e la costanza. 

Qualcosa però non ha funzionato.

Infatti, negli ultimi due mesi non ho fatto altro che comportarmi come l’antagonista che tanto cercavo di combattere. Ho aspettato. Ho aspettato. Ogni scusa era buona per tenermi lontano dalla tastiera. Mi sono accorto  che passavo giorni a:

  • pensare al miglior contenuto per il primo post;
  • aspettare di avere la giusta idea;
  • attendere il momento migliore per scrivere;
  • procrastinare come un esperto.

Salvo il temporeggiare, cosa che incredibilmente riesce bene a molte persone come me e te, il resto non è altro che mera illusione. Legna che arde, alimentando il fuoco della procrastinazione. Non troverò mai il miglior contenuto per scrivere il primo post. O forse sì, ma chissà tra quanto tempo. La giusta idea? Potrebbe venirmi tra pochi secondi, o tra qualche mese. E il momento migliore per scrivere? Fuffa!

Così, invece di cercare la notizia “giusta”, il contenuto “migliore”, l’idea “perfetta”, ho pensato di fare l’egoista e dedicare il primo post a me. 

Nelle prossime righe, leggerai un assaggio della mia vita e conoscerai quella sua parte più attiva e intraprendente.

Devi sapere che ho molte idee per la testa e qualche volta la pazzia di metterne in pratica una, due, tre… fino a quando i progetti avviati sono così numerosi che non riesco a concluderne nemmeno uno. (Ti suona familiare?)

Ecco il motivo di questo post: fare un briefing sulla situazione, capire quali progetti hanno senso e quali ne sono privi. Ecco il primo…

Università

Il grande impegno a lungo, lunghissimo termine. Stiamo parlando di 5 anni… al solo pensiero mi vengono i brividi! Laurea? Si! Triennale minimo, magistrale forse.

Corso di studi? Ingegneria informatica, ma per il momento mi limito a studiare a memoria definizioni di analisi I, comprendere le caratteristiche di un gas perfetto e trasformare numeri arabi in romani con un programma scritto in un linguaggio di programmazione noto come “C”.  Il divertimento è altrove.

Angular: i siti web hand-made

Fin da piccolo ho avuto la passione di “creare”, di “costruire”. I mattoncini Lego mi hanno regalato tanto divertimento, e hanno in parte plasmato il mio modo di pensare. Ora, invece di dare forma ad improbabili casette mi sono lanciato nella creazione di siti web. O meglio, mi piacerebbe farlo… sono ancora nella fase “ma come accimin**ia funziona sta roba, aspe c***o ma non ho scaricato i programmi. Fan***o le parentesi”. Quindi ho molta strada da fare, ma la passione è il mio alleato migliore… l’assenza di voglia invece, il mio peggior nemico.

Angular è una piattaforma open source per lo sviluppo di applicazioni web. Ha una curva di apprendimento così ripida che scalare il Monte Bianco in confronto è una paseggiata. Ho il presentimento che qualche alpinista esperto potrebbe dissentire, anche se molto probabilmente condividerà con me la difficoltà nell’apprendere il funzionamento di questa piattaforma.

“Il modo migliore per imparare è provare!” Dissi tra me e me quando decisi di iniziare questa avventura. Iniziano le difficoltà e non demordo, poi però non tocco la tastiera per qualche giorno e mi dimentico del progetto. Grandissimo andrea! Così si fa!

Rinnovo cameretta: “l’arte di improvvisare”

Qualche settimana fa decisi di cambiare radicalmente l’aspetto della cameretta. Pensai di stendere una carta da parati effetto finto muro su una parete, creare un bordo bianco di contorno, costruire una scrivania in legno, dopo aver visto una foto su pinterest, e realizzare un impianto elettrico a vista stile “industrial design” con tubi in pvc dipinti di nero.

Insomma, puntavo in basso…

Poi mi ricordai che:

  • non sono un muratore;
  • l’imbianchino non è il mio mestiere;
  • non ho mai posato della tappezzeria;
  • improvvisandomi elettricista ho fuso una scheda elettronica;
  • l’unico pezzo di legno che abbia mai tagliato è risultato essere sbilenco.

Cosa avresti fatto al mio posto? Probabilmente chiamato un paio di persone.

Poiché sono masochista e adoro apprendere nuove nozioni,
preferii darmi al fai da te. Acquistai da Leroy Merlin tutto il necessario per la parete e il giorno dopo iniziai a stendere il primo foglio di carta.

Nel grafico sottostante puoi vedere il paragone tra il tempo medio di posa di un foglio per un tappezziere professionista, a sinistra, e il tempo impiegato da me per stendere uno, dico un c***o di foglio, a destra. Giusto quelle 2 orette.

Ora il lavoro è terminato: non è perfetto, e in alcuni punti la carta si stacca. Ma per essere la prima volta, il risultato è accettabile. 

La scrivania invece è stata una sorpresa. Ho acquistato le tavole di legno e le viti. Seguendo un progetto che ho trovato in rete ho poi assemblato il tutto ed è venuta veramente bene, frutto anche di alcune vernici davvero ottime. Resta da fare l’impianto elettrico, ma questa storia te la racconterò in un altro post.

Machine learning: follia?

Il machine learning è un settore ad alta tecnologia in rapidissima ascesa. Ha rivoluzionato il modo di concepire la programmazione e si appresta a sconvolgere, in meglio, le nostre vite. Assistenti vocali, auto a guida autonoma, sistemi intelligenti e tecnologie mediche che potrebbero salvare vite umane.

La community, in soldoni l’insieme di persone che lavorano in questo settore, produce ogni giorno contenuti, risorse e strategie per migliorare sempre di più questa tecnologia che al momento è solo agli albori.

Il grande vantaggio è la facilità con cui è possibile accedere alle informazioni. Chiunque può fare machine learning, questo non singifica però che tutti sono in grado di farlo.

Machine learning significa lavorare sui dati; su molti, motlissimi dati. Questo implica sviluppare delle capacità proprie dei così detti data scientist, gli scienziati dei dati. Quindi, prima di gettarmi in questio fantastico mondo, devo imparare a manipolare con grande agilità centinaia di migliaia di dati di ogni tipo. Solo allora potrò iniziare a fare del machine learning.

Data Scientist: datemi il camice!

Il data scientist è un esperto capace di estrarre informazioni rilevanti da un insieme di dati. E’ una figura in grado di lavorare in diversi settori: e-commerce, scienza, finanza, ecc. 

Le sue armi sono specifici algoritmi e software appositamente creati per gestire ogni tiplogia di dato. 

Generalmente si usa un linguaggio di programmazione, denominato “R”, che integra funzioni base e avanzate per creare grafici, organizzare database, e presentare i risultati dell’indagine al cliente di turno.

Il divertimento è assicurato, ma l’impegno richiesto è elevato. Il semplice, è altrove.

Blog Personale: ehm…

Semplicemente, un posto virtuale in cui tenere traccia dei miei progressi. Se solo trovassi la voglia di scrivere… 

Tiriamo le somme

In realtà ci sarebbero ancora due, tre progetti / passioni che vorrei approfondire con te. Ma… mi sono stancato di scrivere. E poi, detto sinceramente… anche te avrai perso la voglia di leggere. Ho ragione vero? No? Allora vediamoci alla prossima. 

Un caldo abbraccio, Andrea.


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