Sono elettrizzato. Sto per cambiare vita.
Ho la consapevolezza di avere tra le mani un potere straordinario.
Una forza che sento scorrere nelle vene, dal cuore alla mente. Lo so, perché ho inventato io questa forza; e nel momento in cui ho preso consapevolezza dei potenziali effetti che avrebbe sulla mia vita ho cambiato modo di pensare.
Lascia che mi spieghi.
Immagina
Cammini in una piccola strada. Il cielo è limpido: nemmeno una nuvola. L’aria è gelida, è dicembre è inverno. Il timido sole riscalda oziosamente piccole tiepidi oasi di luce.
Un soffio di vento porta con sé i profumi vaghi dei fornelli: è la fredda brezza invernale, l’ora? Quella di pranzo.
Ovunque, un silenzio soave. Appena qualche rumore di città: il motore di un’auto, il suono di un clacson e il cinguettio di un uccello posato sul ramo spoglio di un albero vicino.
In questa atmosfera calma e riflessiva, ecco affiorare qualche ricordo in chiara antinomia: il cristallino mare sardo, sotto l’ardore di un torrido agosto.
Il cielo sopra gli occhi è limpido; il vento sulla pelle è arido; la sabbia sotto i piedi, è rovente.
Nel cuore, l’estate e il suo colore. In testa, il desiderio di festa.
Poi, arriva impetuoso
Col fragore di un tuono.
Dirompente come una valanga e inatteso come un terremoto, arriva impetuoso il rimorso.
Il rimorso di aver aspetato a conoscere nuove facce.
Il rimorso di aver visto troppe poche albe, o troppi pochi tramonti.
Di aver dormito, e non ballato. Di aver corso, e non camminato.
Di non aver nuotato un’ultima volta e…
…di aver lasciato quel piccolo angolo di paradiso con tante cose nel cuore e pochi ricordi nella testa.
Con tanti “avrei potuto” e pochi “ho fatto“.
E così, molto semplicemente ho pensato.
“Cosa farei se potessi tornare indietro, e portare con me il tesoro dell’esperienza vissuta…“
Cosa farei?
Sbagli, dolore, rabbia, rimorsi.
Una penna bianca e un foglio, per scrivere tutto da capo.
Correttezza, piacere, calma e serenità. Una vita migliore.
Visiterei nuove città. Dormirei dove mai ho dormito. Mangerei dove mai ho mangiato. Stringerei forte le persone che più amo, e non le farei soffrire.
Già! Sarebbe bello, ma è impossibile…
…oppure no?
Pensaci. Immaginati tra 5, tra 10 o tra 15 anni. Proiettati nel futuro, non importa dove. Può essere l’orario di cena di un qualunque giorno di lavoro, o l’uscita da scuola di tuo figlio, di tuo nipote.
Puoi trovarti a casa, in un centro commerciale, in aereo, sul pullman o in un treno. Proiettati nel futuro, e immagina di pensare, adesso, quello che hai pensato poco fa.
Immagina di pensare a questo momento, a questo preciso istante.
Sono sicuro che diresti “Se avessi quell’età, ora…“
Forse cambieresti lavoro.
Forse compreresti quell’auto che tanto desideravi.
Forse chiederesti di uscire a quella persona che ora è in un altro continente.
Forse ti iscriveresti in palestra per avere un fisico più tonico…
…o prenderesti lezioni di vela, compreresti un barca e salperesti verso l’orizzonte.
Forse scaleresti una montagna o nuoteresti nelle gelide acque dell’atlntico per poi tornare a riva e goderti il tramonto accanto alla tua dolce metà.
Forse compreresti a tuo figlio il regalo che tanto desiderava, così da renderlo felice.
O forse vorresti eliminarti da ogni social e viverti la tua vita, senza pensare a quella degli altri.
Già, forse faresti tante cose se potessi tornare ad avere quell’età… quell’età che hai ora, nel’esatto momento in cui leggi questa frase.
Pensaci, e lascia dissolvere tutta la paura al cambiamento che hai ora.
Un caldo abbraccio, Andrea.
Post Scrittum
When I was 17, I read a quote that went something like, “If you live each day as if it were your last, someday you’ll most certainly be right.” It made an impression on me… and since then, for the past 33 years I have looked in the mirror every morning and asked myself, “If today were the last day of my life, would I want to do what I’m about to do today.”
And whenever the answer has been, “no” for too many days in a row, I know I need to change something. Remembering that I’ll be dead soon is the most important tool I’ve ever encountered to help me make the big choices in life.
Because almost everything: all external expectations, all pride, all fear of embarrassment or failure… these things just fall away in the face of death… leaving only what is truly important.
Remembering that you are going to die is the best way I know to avoid the trap of thinking you have something to lose. You are already naked; there is no reason not to follow your heart.
No one wants to die. Even people who want to go to Heaven don’t want to die to get there. And yet, death is the destination we all share. No one has ever escaped it. And that is as it should be, because death is very likely the single best invention of life. It’s life’s change agent. It clears out the old to make way for the new. Right now, the new is you, but someday not to long from now you will gradually become the old and be cleared away. Sorry to be so dramatic, but it’s quite true.
Your time is limited; so don’t waste it living someone else’s life.
Steve Jobs
