Questo log nasce da alcune idee maturate nel corso del precedente Log da 0 a 0,001. Mettiamoci al lavoro.
L’ispirazione
Questo ragazzo ha impiegato appena un mese per realizzare un programma di guida autonoma. Un lasso di tempo ridotto, che si accorcia ulteriormente prendendo in considerazione solo le ore di codice: 26. Il resto è ricerca, troubleshooting, frustrazione e rabbia… anche se abbiamo detto che queste fasi sono cruciali quando percorri una nuova via.
Infatti, come lui stesso scrive, “trovare la via è difficile e impegnativo” – prosegue poi – “ma una volta trovata, percorrerla richiede poco tempo”.
Il suo sistema
Max, il ragazzo in questione, ha …
Mi sono fermato, e ho iniziato a cercare il progetto su github da lui seguito per aprirsi la strada. Invece, ho trovato questo.
Il mio morale è un po’ sceso. In pratica, a prima vista, sembra ci sia già tutto. Tutto! Il software intero di guida autonoma. Ma a quanto pare… sono tutti i pezzettini separati…
Per dirla in altri termini, è un enorme set di Lego, ancora da montare.
Dietrofront
Sono tornato nella cartella darkflow-master, quella che contiene tutti i file di YOLO. Esiste un comando che permette l’analisi di un video e il salvataggio dei dati elaborati (identificazione oggetti, etc) in un altro file di output. Tutto quello che pui fare mentre il computer lavora è rimanere seduto a vedere il numero di FPS. No grazie.
Ho cercato tra le cartelle è ho trovato un file denominato help.py. Ho modificato una riga di codice, la 78 scrivendo al posto di
camera -> ‘videofile.mp4’
e adesso con il comando che dovrebbe prendere in input il video dalla webcam (che il desktop non ha) posso analizzare in tempo reale un video presente nella stessa cartella del file help.py.
Errata corrige, il file deve essere nella cartella darkflow-master.
Sto effettuando un paragone tra la qualità dell’indetificazione in un video a 360p e 720p.
Sono fermo. Cerco di modificare l’Anaconda prompt in modo da velocizzare l’accesso alla cartella darkflow-master
Mi sta esplodendo la testa.
Ok. Così non va. Dobbiamo cambiare approccio. Perdonami il cambio dal “me” al “noi” ma alcune volte sono troppo concentraro su quello che sto facendo e coniugo in prima persona singolare, poi mi ricordo che forse stai leggendo e allora porto i verbi al plurale.
Sto impazzendo.
Devo capire in che modo effettuare un training con tensorflow.
Alla prossima!
Un caldo abbraccio, Andrea.
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