Blog.

Un nuovo inizio


Autore
Andrea Provino
Data
Tempo di lettura
4 minuti
Categoria
machine-learning

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Nelle ultime settimane ho trascurato il blog.

Trascurato è una parola chiave, perché in effetti è stato nei miei pensieri ma l’ho sempre messo in secondo o terzo piano.

A prima vista potrebbe sembrare normale, nel senso che tra vacanze estive e impegni lavorativi, i progetti secondari tendono sovente a subire rallentamenti e persino arresti.

Però, a un livello più profondo, questo non sarebbe dovuto succedere.

Lascia che ti spieghi.

Il blog nasce come un diario personale di crescita, un blocco di appunti pubblico, ordinato e il più possibile preciso, che affianchi la mia attività di studio e analisi.

Potremmo definirlo una sorta di egoismo altruistico, in cui un’attività seppur nata da un bisogno personale (i.e. mantenere un momentum nello studio) si denota utile anche a terze parti (i.e. leggendo guide e approfondimenti possono apprendere nuove nozioni).

Smettere di scrivere sul blog, significa allora smettere di studiare.

Ecco perché ritengo che non sarebbe dovuto succedere.

Questo sito nasce come catalizzatore, è si trasformato in un inibitore.

Perché?

Senza scendere troppo in dettagli tediosi, ho plasmato questo sito attorno ai miei interessi che avrei pensato sarebbero potuti essere base per una carriera lavorativa: data science e machine learning.

La verità è che seppur questi settori siano interessanti, devo essermi lasciato trascinare troppo dall’hype. Ora che quella sensazione di fervore si è dissipata, l’interesse è scemato. Vorrei approfondire concetti complessi, struttura delle reti neurali, comporre guide e creare neural network io stesso.

Purtroppo però non sono più una mia priorità, e allora non mi va proprio di passare un’ora a scrivere un post scopiazzato da wikipedia, e magari qualche altra fonte d’oltre oceano solo per avere qualche lettore in più.

Questo sito vuole essere elitario, e non comune. Per cui deve trattare argomenti non comuni, ed eventualmente considerarli ma a con un livello di approfondimento tale da poter essere ritenuti straordinari. In pratica, se non lo si fosse capito, qui, su questo sito siamo alla costante ricerca dell’eccellenza.

La ricerca dell’eccellenza è un percorso iterativo infinito.

Non puoi mai raggiungerla, perché proprio come dice Simon Sinek, scrittore, divulgatore e motivatore inglese, è un infinite game.

Però in ogni articolo che scrivo, mi piace pensare di compiere un piccolo passo verso questo obiettivo.

Cosa succede se evito di pubblicare articoli? Rimango fermo in un plateau di stasi, senza alcun miglioramento all’orizzonte.

Come ti dicevo, smettere di scrivere articoli è molto più che trascurare un blog. Significa trascurare me stesso. Ecco perché lo ritengo inammissibile.

Vedi… Il fatto è che proprio quella ricerca di eccellenza può impedirti di realizzare quei piccoli step iniziali, dominio dell’ordinario, necessari però per conquistare lo straordinario.

Tradotto, in un linguaggio comprensibile a una lettura mattutina o serale disimpegnata, non posso pensare di creare qualcosa di straordinario senza prima iniziare da piccole e semplici conquiste magari totalmente ordinarie.

Così, sulla base di questa riflessione ho deciso di cambiare approccio. Seguimi nel prossimo paragrafo.

Ieri. Oggi.

Devi sapere che per ottenere visibilità sui motori di ricerca (e.g. Google, Bing, DuckDuckGo) è possibile ottimizzare i contenuti affinché l’argomento sia correttamente identificato. Questa ottimizzazione è in gergo chiamata SEO, o Search Engine Optimization.

Si tratta di un’attività che può diventare anche molto complessa, che comporta ad esempio l’inserimento di tag specifici all’interno della pagina, la scrittura di un testo secondo determinate logiche e la scelta di titoli, descrizioni e parole chiave.

In più l’intero sito dovrebbe uniformarsi a una tematica precisa, in modo che il motore di ricerca comprenda quale argomento stai trattando.

Questo stesso articolo che stai leggendo, non sarà ottimizzato lato SEO. Quindi posso permettermi di scrivere titoli come Ieri. Oggi. o Perché? cosa che in altri post non avrei potuto fare. Ed è proprio questa libertà che mi manca.

La libertà di poter prendere un argomento a caso, che mi interessa e di volerlo sviscerare lasciandomi trascinare dalla curiosità.

Diversificare un po’, senza perdere il focus.

Una focalizzazione iniziale su data science e machine learning, poi corretta sulle Privacy Enhancing Technologies, che ora vorrebbe estendersi al mondo cripto, passando per crescita personale e analisi di business.

Perché questi sono i miei interessi, e di conseguenza io.

Facciamo un bel pivot.

Nei prossimi giorni, settimane, e mesi, gli argomenti trattati da questo blog cambieranno. Io spero che tu decida di continuare a seguirmi, e se così non fosse, è stato bello tenerti compagnia.

Per il momento è tutto.

Per aspera, ad astra.

Un caldo abbraccio, Andrea


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